“Cara mamma, anche tuo figlio Down potrà vivere una vita felice”
Pisa - 21/03/2014
Perché il 21 marzo? La sindrome di Down, detta anche Trisomia 21, è caratterizzata dalla presenza di un cromosoma in più – tre invece di due – nella coppia cromosomica n. 21 all’interno delle cellule: 2+1=3
A Pisa dal 1988 c'è l’Aipd (Associazione Italiana Persone Down), che dallo scorso ottobre ha la sua nuova sede in via Rosellini 44. Una vera e propria casa in cui sperimentare l'autonomia, dove trovano spazio tutti i servizi dell'associazione: sportelli di ascolto, aiuto all'inserimento scolastico, organizzazione del tempo libero e delle vacanze estive, fino alla formazione per il mondo lavorativo (attualmente 6 persone hanno regolare contratto e 20 stanno svolgendo un tirocinio). Le parole d'ordine sono autonomia, indipendenza, socializzazione e sviluppo delle proprie capacità. Liberandosi dagli stereotipi. La struttura, 300 metri quadrati, divisi in 12 stanze, è un immobile concesso in comodato gratuito dalla USL5 grazie all'attivazione da parte di Società della Salute e Comune di Pisa del progetto "Per la vita Autonoma". L'Aipd Pisa conta 90 soci e sostiene circa 65 persone con Sindrome di Down. L'AIPD non si sostituisce ai servizi territoriali ma li affianca in uno sforzo congiunto per il miglioramento dello stile di vita della persona Down e della propria famiglia. L'Aipd Pisa può contare sul supporto di 8 operatori specializzati, 1 segretaria e 20 volontari (la maggior parte studenti universitari). I servizi: centro di ascolto, servizio pediatrico, consulenza legale, consulenza medica, consulenza fiscale, sportello assistenza sociale. Le attività: Passo dopo passo, Gioco e imparo, Gli esploratori, Club dei ragazzi, Servizio Scuola, Agenzia del tempo libero, Casa Nostra, Vacanze estive, Progetto Coppie, Cosa fai Sabato sera?, Lavoratori in Corso
Il CoorDown promuove Dear Future Mom: una campagna internazionale sul diritto alla felicità e al benessere delle persone con sindrome di Down. In un breve film, (vedi qui sotto), attori e attrici con sdD da tutta Europa rassicurano una futura mamma e le spiegano che anche suo figlio potrà vivere una vita felice, come la loro. La felicità è un diritto di tutti e per ognuno può esprimersi in maniera diversa. Per una persona con sindrome di Down essere felice può voler dire tante cose, anche quelle apparentemente più scontate per chiunque: andare a scuola e imparare a scrivere; poter viaggiare e conoscere il mondo; avere la possibilità di lavorare, guadagnare i propri soldi e poter andare, in alcuni casi, anche a vivere da solo, magari con la persona amata. Eppure il diritto alla felicità viene spesso negato proprio a causa dei molti pregiudizi che ancora devono essere superati. Ecco perché il tema scelto per la Giornata Mondiale sulla sindrome di Down, in programma in tutto il mondo il 21 marzo 2014, è il benessere: per le persone con disabilità vuol dire innanzitutto integrazione nella società, in particolar modo nel mondo della scuola e del lavoro. In Italia, CoorDown Onlus – Coordinamento Nazionale Associazioni delle persone con sindrome di Down - celebra l’appuntamento del 21 marzo attraverso una campagna di sensibilizzazione a tutela dei diritti delle persone con sindrome di Down, anche il diritto ad essere felici. L’obiettivo della Giornata Mondiale è inoltre quello di diffondere una nuova cultura della diversità e una maggior conoscenza delle persone con sindrome di Down.